- Titolo: ANVERSA
- Autore: BOLANO ROBERTO; MORINO A. (CUR.)
- Illustratore: 0
- Editore: SELLERIO EDITORE PALERMO
- Collana: LA MEMORIA n° 709
- Anno: 2007
- ISBN: 9788838921520
- Pagine: 131
- Volumi: 1
"Ho scritto questo libro per me stesso, e neppure di questo sono troppo sicuro. Per molto tempo sono state solo pagine sparse che rileggevo e forse correggevo convinto di non avere tempo. Ma tempo per cosa? Ero incapace di spiegarlo con precisione. Ho scritto questo libro per i fantasmi, che sono gli unici ad avere tempo perché sono fuori dal tempo". Anversa è il primo romanzo scritto da Bola√±o ("Naturalmente, non ho mai portato questo romanzo a una casa editrice") ed è anche l'ultimo pubblicato in vita. L'inizio e la fine, a distanza di vent'annl, di una storia di scrittore indipendente dalla cosiddetta letteratura ufficiale, diventato un riconosciuto innovatore, un autore di riferimento e un maestro, grazie alla chiarezza e la tristezza di un modo di scrivere il cui rischio principale è quello di usare la letteratura per cercare di ripetere un'esperienza del mondo, di fermare i vissuti propri e quindi, appunto perché irripetibili e mai del tutto decifrabili, aperti alla libertà di tutti di ammaliarsene e riviverll. E Anversa chiude, infatti, con una frase che è un impegno programmatico: "Come quei versi di Leopardi che Daniel Biga recitava su un ponte nordico per armarsi di coraggio, così sia la mia scrittura".
L’anarchia, il girovagare per ricerche incongrue, il destino dei poeti, la tendenza figlia delle amate avanguardie e del surrealismo al bizzarro e al deforme quotidiano di corpi e situazioni: nell'opera prima dello scrittore cileno tutti i temi del Bolaño maturo. «Ho scritto questo libro per me stesso, e neppure di questo sono troppo sicuro. Per molto tempo sono state solo pagine sparse che rileggevo e forse correggevo convinto di non avere tempo. Ma tempo per cosa? Ero incapace di spiegarlo con precisione. Ho scritto questo libro per i fantasmi, che sono gli unici ad avere tempo perché sono fuori dal tempo». Anversa è il primo romanzo scritto da Bolaño («Naturalmente, non ho mai portato questo romanzo a una casa editrice») ed è anche l’ultimo pubblicato in vita. L’inizio e la fine, a distanza di vent’anni, di una storia di scrittore indipendente dalla cosiddetta letteratura ufficiale, diventato un riconosciuto innovatore, un autore di riferimento e un maestro, grazie alla chiarezza e la tristezza di un modo di scrivere il cui rischio principale è quello si usare la letteratura per cercare di ripetere un’esperienza del mondo, di fermare i vissuti propri e quindi, appunto perché irripetibili e mai del tutto decifrabili, aperti alla libertà di tutti di ammaliarsene e riviverli. E Anversa chiude, infatti, con una frase che è un impegno programmatico: «Come quei versi di Leopardi che Daniel Biga recitava su un ponte nordico per armarsi di coraggio, così sia la mia scrittura». Nello scheletro del romanzo, l’intreccio è un poliziesco: vi è un protagonista, da poco in Spagna, che lavora sulla Costa Brava, prima in un maneggio e poi in un camping dove ha luogo un delitto; e un ispettore di polizia e una ragazza con cui il poliziotto ha rapporti sessuali in cui giocano il ricatto e la perversione. Ma tutto è frantumato, ridotto in fotogrammi e visioni, incroci con altre trame e ricordi, con nuovi personaggi, su un piano visibilmente autobiografico. E tutti i temi che torneranno nei successivi romanzi di Bolaño, e soprattutto il suo maggiore, I detective selvaggi, sono presenti: l’anarchia, il girovagare per ricerche incongrue, il destino dei poeti, la tendenza figlia delle amate avanguardie e del surrealismo al bizzarro e al deforme quotidiano di corpi e situazioni. Roberto Bolaño è morto nel 2003 (era nato nel 1953), nel pieno di una vita d'artista complicata dalle vicissitudini dell'esistenza, e di una creazione incessante, interpretata anche come stimolo e provocazione, alla maniera di quell'avanguardia Dada o situazionista che amava tanto. Questa casa editrice ha pubblicato: La letteratura nazista in America (1998), Stella distante (1999), Chiamate telefoniche (2000), I detective selvaggi (2003), Notturno cileno, inserito quest'ultimo nella lista dei dieci migliori libri del 2003 dal «Los Angeles Times Book Review» e scelto da Susan Sontag come il libro dell'anno per Times Literary Supplement, Puttane assassine (2004), La pista di ghiaccio (2004), Un