- Titolo: STORIA DELLA FOTOGRAFIA
- Autore: NEWHALL BEAUMONT
- Illustratore: 0
- Editore: EINAUDI
- Settore: FOTOGRAFIA
- Collana: SAGGI n° 666
- Anno: 1997
- ISBN: 9788806571337
- Pagine: 462
- Volumi: 1
Cos'è la fotografia? Qual è, se esiste, il suo proprio «genio»? In quale rapporto è stata, ed è, con le altre arti e soprattutto con ciò che essa rappresenta, con il proprio referente? Molte sono state le domande intorno alla natura della fotografia e alle sue funzioni, molte le ricerche d'insieme e intorno alle sue singole fasi storiche. L'opera qui pubblicata, dopo una prima apparizione nel 1937, fu lungamente meditata in seguito, e nel 1982 uscì, a cura del Museum of Modem Art di New York, in una nuova edizione completamente rivista e arricchita da nuove acquisizioni, soprattutto di figure rilevantissime di fotografi scoperte soltanto in questi decenni. Beaumont Newhall, uno dei massimi specialisti mondiali, è stato organizzatore di fondamentali mostre ed è autore di studi come The Daguerreotype in America, Latent Image, Airborne Camera, che hanno contribuito a illuminare e rendere più operativo, oggi, il discorso intorno al fatto fotografico e a quello artistico, iniziato del resto in modo geniale negli Stati Uniti ai primi del secolo da quella stupefacente figura di fotografo e gestore d'arte che fu Alfred Stieglitz. Una peculiarità del libro è quella di sfuggire problemi ontologici e analisi parziali per ricostruire il percorso - dalle origini a oggi - di una forma d'arte indipendente, valutando tecnica e immagine come parti complementari inscindibili ai fini del risultato. Il dagherrotipo, le carte da stampa e da sviluppo, gli apparecchi portatili e la polaroid, i rayogrammi (per citare solo alcuni dei temi trattati) sono ripresi in stretta connessione con le questioni della diffusione e delle funzioni del mezzo fotografico: dal dilettantismo all'istantanea, dalla fotografia artistica a quella documentaria, alle esperienze astratte. Una storia, quindi, dell'evoluzione anche tecnica di un'arte cosf sostanzialmente legata al proprio mezzo e per decenni negata come tale essendo appunto scienza e arte al tempo stesso.